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Pigmenti naturali: alla radice del colore.

Nel mondo dell’arte esistono moltissimi pigmenti che sono stati utilizzati nelle varie epoche. Il colore, come affermava il pittore Morris Louis negli anni ’50, è molto più di un semplice mezzo fisico. Gli artisti costruiscono la loro immagine col colore, ma i materiali ne influenzano la forma. Infatti, il colore nel mondo dell’arte è determinato dai materiali a disposizione dell’artista, quindi i pigmenti, ma anche dal contesto culturale in cui opera. Oggi vi presentiamo un breve excursus sulla storia dei pigmenti naturali e artificiali.

I pigmenti naturali

Fin dai tempo antichi l’uomo ha sempre voluto esprimersi con l’arte, per rappresentare la realtà in cui viveva. Possiamo notare infatti le pitture rupestri risalenti all’epoca preistorica con tinte che variano particolarmente. Alcuni di questi colori venivano cotti per poterne alterare il colore, come per esempio l’ocra gialla, che cotta a 200° diventa rossa (ematite).

pittura rupestre Lascaux

Fonte: Wikipedia

Uno dei pigmenti più particolari è sicuramente il blu egizio: esso proviene da un processo di cottura con materiali specifici. Alla temperatura di 900-1000° C viene riscaldato un miscuglio di quarzo (silice), con carbonato di calcio (gesso), carbonato di rame e di sodio. Così si ottiene un composto costituito da cristalli di cuprorivaite, quarzo e vetro. Una volta solidificato il composto assume un blu intenso, usato come tinta pittorica.

Si tratta del primissimo pigmento artificiale creato, utilizzato fino al 1500 circa, sostituito poi all’azzurrite. Un altro modo invece per creare il colore blu prevedeva spezzettare la pietra preziosa del lapislazzuli. Successivamente, il composto veniva filtrato e si otteneva così il pigmento. Tale pigmento era molto costoso poiché proveniente da una pietra preziosa, per cui in passato veniva usato solo dalle persone economicamente benestanti. Il porpora era sicuramente il pigmento più costoso: esso si otteneva dal trattamento di un animale marino, il murice comune (Bolinus brandaris). Per prelevare il colore si spremeva l’animale, ma si otteneva solo una goccia di pigmento. Ciò significa che per ottenere una tela da dipingere erano necessari moltissimi molluschi!

Il bianco, infine, era un pigmento molto semplice da ottenere ma ne è proibita la vendita. Esso proveniva dal carbonato basico di piombo, un elemento cancerogeno che oggi è stato decisamente sostituito. Il carbonato di calcio, per esempio, è il materiale essenziale per il bianco di San Giovanni, che assieme alla biacca costituivano i pigmenti bianchi più utilizzati dagli artisti.

pigmenti artificiali e naturali

I pigmenti artificiali

Se dovessimo dare una definizione di quello che sono i pigmenti, potremmo definirli come sostanze inorganiche non solubili, applicate alle superfici grazie a dei liquidi, come acqua o olio. In pittura sono anche utilizzati i coloranti ma anche le lacche, quest’ultime usate nel passato per imitare i pigmenti più costosi. In generale possiamo dire che i pigmenti minerali o artificiali sono prodotti seguendo diverse procedure:

  • A secco;
  • A reazione umida;
  • Precipitazione di soluzioni chimiche.

Prima dell’invenzione dei tubetti odierni, gli artisti si recavano in bottega per ottenere i colori dai pigmenti puri. Questo rappresentava una fase molto importante del lavoro, ancora prima del disegno e che impiegava molto tempo. Una città in particolare rappresentava il crocevia di commercio per moltissimi pigmenti: Venezia. Qui, infatti, si raccoglievano tutti gli artisti per acquistare i pigmenti per le loro opere. Sappiamo che molti artisti veneziani erano maestri nell’uso del colore, come per esempio Tiziano, che combina diversi colori per dare profondità nelle sue opere.

I pigmenti artificiali spopolarono nel ‘700, dove le botteghe si trasformarono in veri e propri laboratori chimici del colore. I pittori in questa epoca ebbero nuovi pigmenti e tonalità prima sconosciuti, come il verde di Guignet (ossido di cromo), i cromati di piombo detti giallo e arancio cromo o il blu cobalto. Sempre più diffusi, i pigmenti artificiali erano anche economici, fino ad arrivare ai giorni nostri con i colori a tubetti, molto pratici. Questo aprì le porte anche alla pittura all’aria aperta. Insomma, creatività artistica e scientifica si uniscono per manipolare la luce, dando luogo ad un trionfo di colori mai creati prima.

pigmenti
Fonti:

-Philip Ball, Colore: una biografia (2007)
-Nicola Reggiani, L’artigianato dei pigmenti colorati nell’Antichità: note sul blu e verde egizio nelle testimonianze dei papiri (2012)

 

 

Scritto da Sara Biancardi

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