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Ascoltare i colori e guardare la musica

Se ascoltassimo i colori e guardassimo la musica cosa accadrebbe?

 

Negli approfondimenti precedenti del nostro blog, che vedono il rapporto tra musica e pittura, abbiamo parlato dei pittori del calibro di Kandinskij e Matisse, e della loro relazione diretta tra il colore, la creazione e le note musicali.

Oggi invece proponiamo un rapporto un po’ più popolare tra queste due arti, chiamando in campo una canzone che gli italiani di qualsiasi generazione, hanno nell’orecchio: “Nel blu dipinto di blu” che dalla sua nascita era anche stata ribattezzata “Volare”. Vincitrice del festival di San Remo del 1958, in breve tempo diventa una delle canzoni più famose al mondo.

 

Modugno a San Remo 1958

 

Ma perché Domenico Modugno e questo suo testo hanno avuto tanto successo planetario? Eistono anche in rete, dei filmati degli anni 50 che mostrano il cantante esibirsi negli Stati Uniti proprio grazie alla sua interpretazione che oltre ad un testo onirico meraviglioso, ha in nuce una novità musicale introducendo il Swing.

 

É una canzone d’amore; d’immaginazione o di sogno?

 

In verità è una tela, sembra quasi di vedere il tratteggio della mano del pittore che delinea i protagonisti mentre il cantante la intona, andiamo a vedere le prime strofe del testo:

Penso che un sogno così
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito.

Cosa vi sembra, vi ricorda qualcosa, l’avete immaginato il quadro?

Una leggenda metropolitana vuole che il coautore e paroliere che scrisse il testo insieme a Modugno, Franco Migliacci, ebbe l’idea di Nel blu dipinto di blu osservando il quadro Le coq rouge dans la nuit di Marc Chagall

 

Le Coq rouge dans la Nuit

 

In effetti se si conosce la storia di questo dipinto si possono trovare delle analogie tra quello che canta Modugno e quello che propone il pittore russo Chagall.

 

Marc Chagall

 

Come si evince leggendo Il Mondo Incantato dei Libri:  ” Le Coq Rouge dans la nuit  è un’opera che realizzata nel 1944 poco tempo dopo l’improvvisa scomparsa della moglie, Bella Rosenfeld, compagna di una vita. Protagonisti dell’opera sono infatti l’artista e la moglie.  Si tratta di un dipinto fortemente evocativo e simbolico, perfettamente in linea con lo stile dell’artista, considerato uno dei pittori più sognatori e visionari del novecento. L’opera sprigiona una forte energia universale dove il colore predominante è il blu, come la notte, colore indicante calma, equilibrio, tranquillità. I due amanti sembrano volare in senso opposto uno incontro all’altro quasi a volersi fondere attraverso un abbraccio cosmico.  Il gallo rosso, che dà il titolo all’opera, annuncia la fine della notte che lascia posto all’alba di un nuovo giorno. “

E quindi: amore, sogno, volo non sono tutti sinonimi di animo poetico che dimora in cantautori e pittori: ancora una volta le arti vanno a braccetto per proporre pezzi unici e memorabili.

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